La prospettiva non serve più, diventa obsoleta, lontana dal decifrare lo spazio che si frammenta e poi si ricompone.

Architetto

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Un paesaggio visto dall’alto, finito in una ragnatela che contiene, misura, connette ,scambia, incrocia.

La complessità ispessisce lo spazio, lo condiziona con una continuità di movimento per diventare, nella sua astrattezza, una specie di memoria a fasce.

La somma ottenuta non è la fine di un processo ma il processo stesso, il tempo necessario per verificare la necessità di un paesaggio.